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Marmo o granito?

Qual è la differenza tra marmo e granito?
I marmi sono prevalentemente composti di carbonato di calcio (per cui sono anche detti carbonati) mentre i graniti sono principalmente composti da ossido di silicio (per cui sono detti anche silicati). Le caratteristiche fisiche e chimiche dei graniti sono quindi molto diverse da quelle dei marmi e per questo motivo i campi di applicazione di questi materiali devono essere scelti con oculatezza. Come regola di base è preferibile utilizzare i marmi per interni, mentre i graniti possono essere impiegati anche in esterno. Anche le tecniche di lavorazione dei materiali lapidei sono influenzate dalla loro composizione.
Il marmo ha una natura calcarea (è costituito da carbonato di calcio), ha una durezza non elevata (circa 3-4 della Scala Mohs), reagisce facilmente con gli acidi anche deboli (es. aceto, succo di limone, ecc.) ed è facilmente lucidabile e lavorabile. La presenza di altre sostanze (anche in piccola quantità) da origine a venature e colorazioni tipiche. Il granito ha una natura silicea (è costituito da una miscela complessa di silice e di silicati), ha una maggiore durezza (circa 6-7 della Scala Mohs), non reagisce con gli acidi anche forti (as. acido cloridrico), è lucidabile con maggiore difficoltà, ha struttura granulare compatta e può assumere varie colorazioni in relazione agli agenti pigmentanti contenuti. La prova infallibile per stabilire la composizione chimica di una pietra consiste nel metterlo a contatto con acido cloridrico: se non da nessuna reazione, esso ha una natura prettamente silicea (granito, quarzite, ecc.); se invece si osserva un vivace sviluppo di bolle di gas, allora può essere un marmo o una limestone o altro materiale con componente calcarea a seconda dell’intensità della reazione.