Come si affronta il problema delle macchie di natura organica
Le macchie su marmo di natura organica sono tutte quelle dovute a materia organica non oleosa. Parliamo di avanzi di cibo non unto, caffè, vino, succhi di frutta, fiori, foglie, legno, sangue, urine, sterco di uccelli o altri animali. Si intende inoltre fuliggine, inchiostri non metallici, coloranti vegetali, muffe.
Le macchie di questo tipo si rimuovono usando impacchi a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), meglio se ad elevata concentrazione. In alcuni casi funziona bene anche l’ ipoclorito di sodio, che però ha il difetto di schiarire i marmi scuri.
Preparazione dell’impiastro
1a. Ingredienti per applicazioni in orizzontale: perossido di idrogeno 35% (in farmacia), polvere a base di talco e sepiolite impalpabile (qui)
1b. Ingredienti per applicazioni in verticale: perossido di idrogeno 35% (in farmacia), polvere a base di talco e sepiolite impalpabile (qui), scagliola in polvere da stampi (ferramenta).
2. Miscelare l’acqua ossigenata con la polvere fino ad ottenere una pasta morbida come un dentifricio.
2b. Aggiungere scagliola (1:1) per impacchi su superficii verticali.
Avvertenze
L’ACQUA OSSIGENATA AD ELEVATE CONCENTRAZIONI (>20%) USTIONA LA PELLE E GLI OCCHI. NELL’USO PROTEGGERE LE MANI CON GUANTI DI LATTICE E INDOSSARE OCCHIALI.
Questo test mostra l’azione dell’acqua ossigenata 130 volumi su di una pietra grezza
Come rimuovere una macchia in profondità
Oggi facciamo un test di pulizia su un pezzo di quarzite (molto assorbente) pesantemente macchiata con succo di mirtillo, per capire quale sia il modo migliore di come pulire il marmo e le pietre.
Per approfondimenti vedere anche il post sulle caratteristiche dell’ acqua ossigenata 130 volumi.
Nota di sicurezza. Se visto il video avrete la smania di provare subito anche voi, fate attenzione ad usare i guanti di lattice per proteggere la pelle. Inoltre fate la massima attenzione ad evitare il contatto con gli occhi. Si potrebbero avere conseguenze molto gravi. Comportatevi come aveste da maneggiare l’acido muriatico.
Se questo video vi è piaciuto, lasciate un suggerimento, ci aiuterà a darvi le soluzioni che state cercando. Grazie!
Prima di iniziare a pulire e lucidare il marmo a volte si deve affrontare preventivamente il problema di come rimuovere le macchie su marmo più persistenti
Macchie su marmo
Con questo video-test vi proponiamo una soluzione definitiva per togliere le macchie su marmo che si formano a causa dell’assorbimento di sostanze organiche colorate come vino, caffè e succhi di frutta. La pulizia del marmo macchiato in questi casi è un’operazione relativamente facile se affrontata nel modo giusto.
Le superfici in marmo non trattate, quindi senza l’applicazione preventiva dei prodotti idro-oleo repellenti, assorbono i liquidi in profondità e, se questi sono colorati, rivelano macchie evidenti che non è possibile rimuovere con una normale pulizia superficiale. La pulitura del marmo in questo caso è un po’ più complessa.
Quali prodotti scegliere? Di chi fidarsi?
Cercando su google vi imbatterete in una serie di consigli più o meno casalinghi di come fare per rimuovere le macchie su marmo, a volte del tutto azzardati e che vi espongono al rischio di rovinare le vostre bellissime superfici in marmo. D’altro canto nei negozi specializzati troverete una ricca offerta di prodotti specifici per il trattamento delle superfici in marmo ma che non sempre si dimostrano risolutivi. Continua la lettura di Marmo: ecco come togliere macchie di vino, frutta e caffè→
La Sepiolite è un granulare minerale con elevate caratteristiche di assorbenza nei confronti di tutti i liquidi. Viene utilizzato nella sua forma naturale al 100%, senza dover essere miscelato. Dal punto di vista chimico si tratta di silicato idrato di magnesio.
sepiolite granulare
Trattamento delle macchie di unto, grasso e olio (anche di derivazione minerale)
Si eliminano mediante applicazione di una pasta costituita da polvere sorbente di sepiolite (da prefere a talco o gesso, perché agisce assai meglio, data la sua elevata area superficiale) e un idoneo solvente quale: trielina, eptano, toluene, idrocarburi e loro miscele. Si deposita, su una superficie doppia rispetto alla macchia, uno strato di sorbente formando uno spessore di almeno 1 centimetro. Si bagnare il sorbente con il solvente in modo che assuma la consistenza di una pasta e si lascia evaporare lentamente. Quando diviene secca si elimina la pasta, ripetendo l’applicazione se rimangono ancora tracce della macchia. A volte, quando la macchia è penetrata in profondità oppure quando la temperatura ambiente è troppo elevata (es. in estate) è necessario rallentare l’evaporazione del solvente usando solventi non facilmente evaporabili (es. idrocarburi altobollenti, toluene, ecc.) o coprendo la pasta formata con un bicchiere, una tazza. Attenzione perchè il solvente è spesso infiammabile e i suoi vapori nocivi: operare lontano da fiamme e ventilare opportunamente se l’applicazione è fatta in locali chiusi.
Da notare che se la macchia è costituita da solo olio alimentare, buoni risultati sono ottenibili anche utilizzando una soluzione di ammoniaca al posto del solvente idrocarburico.
Macchie di vino, caffè, the, frutta, impronte di foglie, segatura, trucioli
Queste macchie si eliminano mediante applicazione di un ossidante: candeggina (meglio se al 12-15%, quella domestica è al 6% circa) o acqua ossigenata (meglio se al 35% circa) sulla macchia stessa, utilizzando sorbenti come la sepiolite, il talco, il gesso. Le condizioni migliori sono le seguenti: stendere uno strato di sepiolite sulla macchia, in modo che ricopra una superficie doppia rispetto alla macchia stessa, e bagnare con acqua ossigenata in modo da formare una pasta. Far agire per alcune ore o sino a secchezza. Ripetere l’operazione, utilizzando del sorbente nuovo, sino a quando la macchia è scomparsa. Se la macchia si trova su una superficie verticale, preparare la pasta sepiolite-acqua ossigenata ed applicarla usando un pezzo di film di polietilene tenuto aderente alla superficie stessa con del nastro adesivo. Attenzione: l’acqua ossigenata può causare ustioni sulla pelle; utilizzare guanti di gomma e occhiali protettivi. In caso di contatto accidentale, lavare immediatamente con abbondante acqua.
Macchie di vernice
Cercare prima di togliere con cautela la parte di vernice affiorante con strumento a lama ben affilato, quindi applicare ripetutamente una pasta costituita da un buon sorbente (es. sepiolite) e da un agente sverniciante (es. cloruro di metilene). Attenzione, usare tutte le debite precauzioni: non respirare i vapori, non fumare, ecc.
Bruciature di sigaretta
La loro eliminazione può essere problematica se il ripiano è di marmo. In ogni caso provare ad applicare ripetutamente una pasta costituita da sepiolite e da toluene, agendo come descritto nei casi precedenti. Attenzione: non respirare i vapori del solvente e operare lontano da fiamme. Nei casi più difficili e ostinati, provare anche con paste di sepiolite e acqua ossigenata (usando le precauzioni del caso).
Sali di rame
Sono macchie tipiche di contatti della pietra con rame e sue leghe (es. bronzo). Si eliminano applicando paste costituite da un sorbente (es. sepiolite) e da soluzioni di ammoniaca e di cloruro di ammonio. Le operazioni debbono essere ripetute più volte per ottenere buoni risultati.
fibre di sepiolite al microscopio
La Sepiolite è un granulare minerale con elevate caratteristiche di assorbenza nei confronti di tutti i liquidi. Viene utilizzato nella sua forma naturale al 100%, senza dover essere miscelato. Dal punto di vista chimico si tratta di silicato idrato di magnesio.
sepiolite granulare
Trattamento delle macchie di unto, grasso e olio (anche di derivazione minerale)
Si eliminano mediante applicazione di una pasta costituita da polvere sorbente di sepiolite (da prefere a talco o gesso, perché agisce assai meglio, data la sua elevata area superficiale) e un idoneo solvente quale: trielina, eptano, toluene, idrocarburi e loro miscele. Si deposita, su una superficie doppia rispetto alla macchia, uno strato di sorbente formando uno spessore di almeno 1 centimetro. Si bagnare il sorbente con il solvente in modo che assuma la consistenza di una pasta e si lascia evaporare lentamente. Quando diviene secca si elimina la pasta, ripetendo l’applicazione se rimangono ancora tracce della macchia. A volte, quando la macchia è penetrata in profondità oppure quando la temperatura ambiente è troppo elevata (es. in estate) è necessario rallentare l’evaporazione del solvente usando solventi non facilmente evaporabili (es. idrocarburi altobollenti, toluene, ecc.) o coprendo la pasta formata con un bicchiere, una tazza. Attenzione perchè il solvente è spesso infiammabile e i suoi vapori nocivi: operare lontano da fiamme e ventilare opportunamente se l’applicazione è fatta in locali chiusi.
Da notare che se la macchia è costituita da solo olio alimentare, buoni risultati sono ottenibili anche utilizzando una soluzione di ammoniaca al posto del solvente idrocarburico.
Macchie di vino, caffè, the, frutta, impronte di foglie, segatura, trucioli
Queste macchie si eliminano mediante applicazione di un ossidante: candeggina (meglio se al 12-15%, quella domestica è al 6% circa) o acqua ossigenata (meglio se al 35% circa) sulla macchia stessa, utilizzando sorbenti come la sepiolite, il talco, il gesso. Le condizioni migliori sono le seguenti: stendere uno strato di sepiolite sulla macchia, in modo che ricopra una superficie doppia rispetto alla macchia stessa, e bagnare con acqua ossigenata in modo da formare una pasta. Far agire per alcune ore o sino a secchezza. Ripetere l’operazione, utilizzando del sorbente nuovo, sino a quando la macchia è scomparsa. Se la macchia si trova su una superficie verticale, preparare la pasta sepiolite-acqua ossigenata ed applicarla usando un pezzo di film di polietilene tenuto aderente alla superficie stessa con del nastro adesivo. Attenzione: l’acqua ossigenata può causare ustioni sulla pelle; utilizzare guanti di gomma e occhiali protettivi. In caso di contatto accidentale, lavare immediatamente con abbondante acqua.
Macchie di vernice
Cercare prima di togliere con cautela la parte di vernice affiorante con strumento a lama ben affilato, quindi applicare ripetutamente una pasta costituita da un buon sorbente (es. sepiolite) e da un agente sverniciante (es. cloruro di metilene). Attenzione, usare tutte le debite precauzioni: non respirare i vapori, non fumare, ecc.
Bruciature di sigaretta
La loro eliminazione può essere problematica se il ripiano è di marmo. In ogni caso provare ad applicare ripetutamente una pasta costituita da sepiolite e da toluene, agendo come descritto nei casi precedenti. Attenzione: non respirare i vapori del solvente e operare lontano da fiamme. Nei casi più difficili e ostinati, provare anche con paste di sepiolite e acqua ossigenata (usando le precauzioni del caso).
Sali di rame
Sono macchie tipiche di contatti della pietra con rame e sue leghe (es. bronzo). Si eliminano applicando paste costituite da un sorbente (es. sepiolite) e da soluzioni di ammoniaca e di cloruro di ammonio. Le operazioni debbono essere ripetute più volte per ottenere buoni risultati.
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.